La notizia del ritrovamento della tela del Guercino, rubata a Modena nel 2014, aveva riempito di gioia amanti dell’arte e della cultura in generale ma l’entusiasmo è durato poco. Non appena il dipinto è tornato in Italia, dopo il ritrovamento nei giorni scorsi a Casablanca in Marocco, gli esperti si sono subito accorti che qualcosa non andava e che la tela era diversa rispetto a quando era stata trafugata.
Le quattro persone arrestate, dunque, non dovranno rispondere soltanto del reato di furto ma anche di danneggiamento di un’opera di inestimabile valore. Fatale per la tela sarebbe stato in particolare il trasporto, gli esperti non hanno dubbi che i danni siano stati causati durante il viaggio subito dopo il furto, e non in quello relativo al ritrovamento, ,a non è escluso a stabilire come siano andate le cose non sia un perito.
Si tratta di indiscrezioni trapelate nelle ultime ore sul ritrovamento dell’opera “Madonna con San Giovanni evangelista e San Gregorio Taumaturgo” che, come detto, ha un valore inestimabile.
Secondo fonti vicine agli inquirenti il quadro non è stato tagliato, ma durante il trasporto, avvolto in un tappeto, avrebbe comunque riportato dei danni che molto probabilmente renderanno necessario un restauro. Considerando il tipo di opera, l’origine e l’autore si tratterà probabilmente di un restyling costosissimo.
A causare questi danneggiamenti, sarebbe stato in particolare il lasso di tempo in cui la tela è rimasta piegata e si sarebbe dunque logorata. Sul fronte delle indagini, è previsto per i prossimi giorni un summit in procura a Modena, alla presenza del procuratore capo Lucia Musti, nel corso del quale saranno ricevuti i vertici dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, che hanno condotto le indagini sul furto e attendono novità dagli inquirenti del Marocco.
Come noto, la Madonna con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo è un’opera che risale al 1639, un olio su tela di dimensioni enormi (293 x 184,5 cm) custodita fino al giorno del furto presso la chiesa di San Vincenzo, a Modena. Il restauro si prospetta lungo e dispendioso ma, alla fine dei lavori, non è escluso che la tela torni nel luogo da cui è stata trafugata.
Naturalmente, alla luce di quanto accaduto, sarà necessario rafforzare le misure di sicurezza. Pur trattandosi di un fatto straordinario, l’episodio ha gettato pesanti ombre circa la presenza di dipinti così importanti presso chiese e strutture sacre la cui sicurezza non è certo paragonabile a quella che potrebbe invece garantire un museo.