Pare che il momento sia finalmente arrivato: partiranno infatti nei prossimi giorni le tanto attese 30 mila lettere indirizzate ad altrettanti disoccupati scelti tra i 400 mila che in Italia possono fare affidamento sulla Naspi, l’indennità di disoccupazione. L’obiettivo è semplice: trovare loro lavoro entro i prossimi 12 mesi.
Scopriamo quindi in cosa consiste tale “sperimentazione” e cosa succederà da questo momento in poi. A spiegarlo ci penso Maurizio Del Conte, presidente dell’Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive:
Questa sperimentazione su larga scala ci permetterà di mettere a punto l’assegno di ricollocazione per tutti i disoccupati. Per il nostro Paese si tratta di un radicale cambio di visuale. L’assegno non è un sussidio della disoccupazione, ma viene speso per aiutare a risolvere il problema alla radice, trovando un lavoro.
I 30 mila che riceveranno la lettera dovranno prima di tutto decidere se rispondere o meno. Chi risponde dovrà però stare attento, poiché, nel caso dovesse arrivare un’offerta di lavoro, chi rifiuta rischierà una progressiva riduzione della Naspi.
Proprio per questo motivo, per gli ideatori del progetto, la sperimentazione fungerà da perfetta cartina di tornasole per monitorare comportamenti scorretti, il peso del lavoro in nero, o semplicemente le iscrizioni alle liste dei disoccupati per avere prestazioni sociali.
Chi vorrà mettersi in gioco, dovrà semplicemente collegarsi al portale dell’Anpal, dove potrà registrarsi rispondendo a una serie di domande (in che regione risiede, titoli di studio, ecc.). Al termine gli sarà assegnato un punteggio, in base al quale sarà anche informato dell’assegno che gli spetta. Il valore andrà da un minimo di mille fino a 5.000 euro (il criterio sarà la difficoltà a ricollocarsi).
Sul portale dell’Anpal i disoccupati sceglieranno inoltre con chi spendere questo “bonus”, se con un centro per l’impiego pubblico o con un’agenzia privata. Da questo punto contare su un tutor e un colloquio di tre ore per mettere a punto un bilancio delle competenze. Se necessario sarà definito un percorso di riqualificazione. Ma, quel che più conta, avranno l’opportunità di fare colloqui di lavoro.
L’Anpal metterà a disposizione dei centri per l’impiego la banca dati degli avviamenti al lavoro integrata con quella del progetto Excelsior targato Unioncamere. Qui sarà possibile vedere quali sono le aziende che hanno assunto di recente o che sono interessate ad assumere in futuro. L’esito della sperimentazione sarà fondamentale per la messa a punto dell’assegno di ricollocazione per tutti i 400mila disoccupati.