Assotermica, l’associazione autonoma federata ad Anima dei produttori di apparecchi, impianti termici e componenti destinati al comfort climatico ambientale, ha realizzato un team di lavoro che si occupa di analizzare le cause dell’inquinamento e di proporre soluzioni innovative.
Sono soprattutto i settori dei trasporti e del riscaldamento quelli che influenzano i livelli di smog. InnovHub ha realizzato un’indagine relativa agli effetti delle caldaie in commercio sull’inquinamento ambientale.
Ci sono diversi tipi di tecnologie, più e meno “pulite”, ma si contano circa 19 milioni di apparecchi installati sul territorio nazionale, di cui la maggior parte obsoleti e inefficienti. Generatori di calore a biomassa, a combustibili fossili di tipo tradizionale o a condensazione di ultima generazione presentano livelli di emissione molto diversi tra loro nell’ordine di grandezza.
Assotermica ha voluto ideare un progetto proprio in merito agli apparecchi obsoleti che vengono utilizzati per i riscaldamenti delle case italiane. La proposta dell’associazione è di creare un’etichetta valutativa della performance energetica da attuare alle tecnologie già installate, come già accade per i nuovi elettrodomestici, edifici e simili. Tale pratica è già in atto in Paesi come la Germania, il Regno Unito e da qualche settimana anche l’Austria.
Il progetto dell’etichetta è già stato proposto al ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo economico. Tra le regioni che si sono dimostrate interessate vi è soprattutto il Friuli-Venezia Giulia. È fondamentale il coordinamento a livello della conferenza delle Regioni, ma anche l’efficacia del Comitato coordinamento ambientale che è stato istituito dal governo Renzi e da cui ci si aspetta un confronto sull’argomento.
Trattandosi di un’azione collegata alla manutenzione ordinaria obbligatoria già prevista per le caldaie, non sono previsti costi aggiuntivi. Assotermica fornirebbe una documentazione in grado di aiutare il cittadino a comprendere il giudizio della classe di appartenenza del prodotto.
In questo modo può scegliere con criterio se investire su un nuovo acquisto, che può anche essere recuperabile in parte con le detrazioni, e nel tempo risparmiare in bolletta o valutare il mantenimento dell’apparecchio esistente.
La sostituzione degli impianti obsoleti con quelli nuovi e meno inquinanti potrebbe diminuire fino al 56% le emissioni attuali e permetterebbe di anticipare l’aggiornamento delle direttive europee sui limiti inquinanti di questi apparecchi.
Le tecnologie attive che rendono minime le emissioni ambientali sono le caldaie a condensazione o anche gli apparecchi ibridi (pompa di calore e caldaia a condensazione). Il progetto sembra essere veramente una soluzione valida all’inquinamento dell’aria.